Il nuovo allestimento di dipinti nella Sala Aldo Moro si propone di offrire ai visitatori del Palazzo, anche virtualmente attraverso la presente pagina web, un approfondimento sul tema delle Immagini di Maria.
Si tratta di una selezione di alcuni dei più rappresentativi dipinti sul tema, di proprietà di prestigiosi enti museali italiani (Pinacoteca di Brera, Gallerie degli Uffizi, Gallerie Barberini Corsini) e in deposito nella sede parlamentare dagli anni '20 dello scorso Secolo. Tali Musei hanno accolto con entusiasmo lo spirito dell'iniziativa promossa dalla Camera dei deputati, contribuendo attraverso la redazione di schede descrittive, inedite, dei dipinti scelti, che potranno essere consultate online su questa pagina web.
Storicamente, le più antiche immagini di Maria possono essere ritrovate nelle catacombe romane di Priscilla nel III secolo circa, mentre è a partire dal XVI secolo che l'iconografia mariana diventa un vero e proprio genere pittorico, terreno espressivo sul quale gli artisti più prestigiosi, i loro allievi e le loro botteghe hanno potuto sperimentare la tecnica e lo studio dei colori e della luce.
Nel merito, a partire dal XVI secolo la rappresentazione più diffusa è quella della Madonna con il Figlio in grembo, riferimento primo al tema della maternità, ma anche richiamo sacro alla Regina denominata Θεοτόκος (Theotòkos, Madre di Dio) e assurta a dogma nel Concilio di Efeso del 431 d.C. Sempre nel corso del Rinascimento, poi, gli artisti focalizzarono il soggetto intorno all'idea di Maria come Sedes Sapientiae e come tale ognuno dei dipinti presenti in Sala Aldo Moro è riferibile a tale declinazione figurativa. In generale, nella storia dell'arte le Immagini di Maria sono state terreno propizio ad approfondire il rapporto tra creatività, bellezza e religione, concentrandosi di volta in volta sull'armonia dei lineamenti del volto, dei colori delle vesti, degli sfondi paesaggistici.
I cinque dipinti esposti nello spazio di rappresentanza di Palazzo Montecitorio offrono un esempio, pur non esaustivo, delle diverse sensibilità e dei diversi registri stilistici nel corso di due secoli: dall'olio su tavola di Domenico Puligo riconducibile agli anni 1515-1517 (Gallerie degli Uffizi) alla tela su tavola di Bernardino Luini del 1523 circa (Pinacoteca di Brera), dal dipinto attribuito alla bottega di Tiziano Vecellio della metà del XVI secolo (Gallerie degli Uffizi) alla reinterpretazione barocca del Sassoferrato dell'adorazione del Bambino da parte della Madonna del 1650 ca. (Gallerie Barberini Corsini).
Arch. Maria Costanza Pierdominici
Consulente per i beni architettonici e artistici della Camera dei deputati